Ogni azienda ha un piano editoriale pensato per i social, ma per mantenere alto il coinvolgimento servono contenuti sempre diversi.
Una possibile soluzione è puntare sulla serialità.
Insieme a B Fluid, agenzia di comunicazione che segue le attività di Control, abbiamo realizzato dei video chiamati Snap Talks, un format che rientra nella categoria degli edutainment, la cui particolarità è che si può "educare" e "intrattenere" allo stesso tempo.
La richiesta era quella di spiegare a dei ragazzi molto giovani dei concetti legati alla sessualità, in modo attuale e non didattico.
Ecco una delle clip realizzate.
E questo è il video che hai già visto anche nell’articolo di Ninja Marketing
Ma come si fanno questi video?
B Fluid e Combocut si sono messe al lavoro da subito, procedendo per step.
Ora, sappiamo tutti che il casting serve per individuare volti e personaggi più adatti a interpretare una determinata sceneggiatura. Il punto è che nessuno avrebbe dovuto interpretare un personaggio, tutte le persone avrebbero dovuto essere “se stesse” e raccontare il loro vero rapporto col sesso.
Per capirci, scegliere degli attori e non delle persone vere, non avrebbe avuto lo stesso effetto. Ovviamente, prendendo persone vere non è prevedibile sapere cosa risponderanno a domande molto intime e come reagiranno, ma anche il tema dell’imprevedibilità faceva evidentemente parte del bello di SnapTalks.
Per questo motivo si è optato per quello che, in gergo, si chiama street casting. Ci siamo affidati a un’agenzia specializzata che ha selezionato alcune persone svelando loro la tematica del progetto solo a grandi linee.
Le persone selezionate sapevano di dover parlare di sesso, ma non avevano ricevuto il dettaglio delle domande. Fino alla fine il dubbio è stato che certi genitori non accettassero di spiegare il preservativo ai figli.
Il piano B c’era, ma il piano A è andato benissimo lo stesso!
Guarda qualche street casting:
In contemporanea è stato creato un file excel per cominciare ad ipotizzare gli abbinamenti perfetti, anche in base alla tematica del video specifico.
La complessità stava nel fatto di trovare dei giovani (il che è risultato relativamente facile) che avessero dei genitori disposti ad apparire in video (non esattamente scontato) a parlare di sesso (quasi un terno al lotto!).
E ancora, sono state cercate sia coppie di fidanzati più affiatate e disinvolte sia quelle più conflittuali e borderline.
Dai un’occhiata al frutto del sudore degli assistenti di produzione:
Una volta individuati i protagonisti dei video, è stata avviata la ricerca della location fino ad optare per un set che fosse il più essenziale possibile con un colore che non fosse invadente e che mettesse a proprio agio le persone che sarebbero intervenute. Il risultato è un rilassante color pastello, a cui forse non si fa neanche caso. Obiettivo raggiunto, dunque.
In seguito, è stato preparato un documento chiamato in gergo Ordine del Giorno (ODG) che conteneva la scaletta oraria di tutte le interviste. Il tempo preventivato era 20 minuti per ognuna e il piano da seguire era serratissimo perché lo shooting, ricordiamolo, era di una sola giornata.
Data l’idea di SnapTalks, si rendeva necessario stilare quante più domande possibili per riuscire a far emergere i tanti aspetti da trattare. Ma c’era un rapporto autore – persona intervistata da cominciare a costruire.
LE TELEFONATE
L’autore ComboCut, Roberto Marcanti, si è “attaccato al telefono” singolarmente con ciascuno delle persone scelte per il video. L’obiettivo era instaurare un rapporto prima del giorno dello shooting: la chiacchierata davanti alla telecamera è quindi diventata quasi una naturale continuazione di un rapporto conoscitivo già iniziato.
LE DOMANDE, RACCONTI E SEGRETI
In seguito è stato creato un documento di domande generali ipotizzando per ognuna di esse delle sotto domande più specifiche e utili a raccontare nei particolari l’argomento specifico del video: prendere la tematica alla larga poteva aiutarci a scendere lentamente nella psicologia della persona davanti alla telecamera. Non invadere ma convincerla a far entrare dei quasi estranei in una sfera davvero molto intima.
In fase di shooting è stato girato molto di più rispetto al necessario, registrando anche molte domande che alla fine non sono state montate e, ad oggi, non fanno parte dei video distribuiti da Control in rete. Si è trattato di un’altra tecnica per mettere a proprio agio l’intervistato adottando la logica “raccontati e ti ascolteremo”.
A tutti gli intervistati è stato richiesto di non svelare a chi aspettava il proprio turno dietro le quinte le domande esatte appena fatte: non volevamo perdere l’effetto stupore e la spontaneità delle prime reazioni.
Vuoi sbirciare dietro le quinte del set? Dai un’occhiata alle altre foto di backstage sulla nostra pagina Facebook.
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